L’arte di Christo che stravolge il paesaggio

Christo è lo pseudonimo di Christo Vladimirov Javacheff, nato nella cittadina bulgara di Gabrovo nel 1935.

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Esponente del Noveau realisme, l’artista ha iniziato, sulla fine degli anni Cinquanta, ad “impacchettare” oggetti, ispirandosi probabilmente alla poetica dadaista e soprattutto a Man Ray e alla sua inquietante opera L’enigma di Isidore Ducasse del 1920 nella quale si pensa che l’artista abbia immortalato indizi, nascosti dall’imballo, in merito alla morte del giovane poeta Ducasse.

Ma non si può parlare di Christo senza citare Jeanne Claude Denat de Guillebon, sua storica compagna di vita e di lavoro, nata anche lei nel 1935, a Casablanca, e scomparsa nel novembre del 2009. L’incontro dei due, avvenuto nel 1961, ha dato vita ad uno dei binomi più famosi della storia dell’arte. Da piccoli oggetti, i due artisti sono passati ad opere sempre più monumentali, lavorando su grandi edifici e vastissime porzioni di terreno, dando inizio, di fatto, alla corrente artistica denominata Land Art: l’obiettivo è intervenire sul paesaggio e modificarlo, nel loro caso, in maniera temporanea.

Ma perché la coppia “Christo” impacchetta, imballa, ricopre monumenti della natura o fatti dall’uomo?

Il celare l’oggetto è un fattore scatenante della filosofia artistica di Christo, in quanto l’oggetto nascosto, in realtà, viene risaltato perché immaginato, anelato. Il soggetto esiste, lo sappiamo, ma tolto al nostro sguardo rivela tutto il vuoto che lascia il suo non esserci.
Temporanei, i teli di Christo ottenuti con materiale di riciclo e interamente riciclabili, lasciano gli spazi, le strutture intatte, morbidi e avvolgenti quanto basta per adattarsi alla magia del nascondere alla vista un soggetto, per ricordare quanto è il valore che potremo perdere se non ci fosse.
Accanto a questo gioco di prestigio, Christo aggiunge in seguito una ricerca volta a dare un nuovo valore estetico ai soggetti interessati: abbiamo così impacchettamenti ocra, fucsia, arancioni, ma anche teli distesi tra valli o a circondare isolotti che in ogni caso si distaccano totalmente nella tonalità cromatica dal contesto e ne esaltano la nuova veste allestita appositamente per una trasformazione in chiave moderna, sempre limitata nel tempo.

Dopo aver rivestito con stoffe e plastica oggetti, monumenti, scorci di paesaggi e di città in tutto il mondo (ricordiamo, ad esempio, il Pont Neuf di Parigi, il Bundestag di Berlino e le isole della baia di Biscayne a Miami), per il suo ritorno in Italia Christo passa dal Sebino, come è anche chiamato il lago d’Iseo.

 

The Floating Piers
The Floating Piers visto dall’alto (Credits: Samanta Turati)

Il progetto prende il nome di The Floating Piers, letteralmente “i pontili galleggianti”.

“Vorrei che chiunque visiterà la mia opera ne facesse esperienza muovendosi a piedi nudi lungo il percorso.”

Esso ripropone la tecnica fugace del rivestimento temporaneo portando con sé una poderosa e costosa macchina organizzativa pari solo a pochi progetti finora da lui realizzati. Si tratta di un percorso galleggiante che collega la sponda orientale del Lago d’Iseo con l’isola di Monte Isola e l’Isola di San Paolo attraverso una passeggiata inedita lunga 3 chilometri e rivestita completamente di tessuto color giallo dalia, percorribile nei giorni compresi tra il 18 giugno e il 3 luglio del 2016. Il percorso si presenta come una lunga passerella che fluttua seguendo il ritmo continuo, incessante, poetico delle onde del lago.

 

The Floating Piers
The Floating Piers (Credits: Samanta Turati)

“L’atto di camminare è fondamentale per comprendere l’opera. Di punto in bianco l’equilibrio cambia e ci si trova a fluttuare e percepire lo spostamento dell’acqua, il moto ondoso.”

Cos’è l’Arte?

Per Christo è sicuramente stupire, trasformare, dare una visione del mondo diversa da quella a cui siamo abituati. Lo fa con le sue costruzioni gigantesche, impegna mezzi, istituzioni, denaro, energie nel raggiungere il suo obiettivo.
Il risultato è un temporaneo cambiamento del mondo sensibile, che può piacere o non piacere ma di certo non può lasciare indifferenti.